Raccogliamo qui in un unico contenitore il riferimento ai luoghi di culto intorno ai quali la vita religiosa acerrana si articola. La città di Acerra, dove la diffusione del Cristianesimo si data già a partire dal I secolo D.C., è sede vescovile, ospitando la Diocesi fin dall’XI secolo, come indicato da Gaetano Caporale. Il centro storico acerrano, in particolare, delimita un’area all’interno della quale si colloca la gran parte delle chiese della città: la Cattedrale di Maria SS. Assunta (ovvero il Duomo), il Corpus Domini, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di San Cuono, la Chiesa del Suffragio e la Chiesa di San Pietro; poco più periferiche invece sono la Chiesa di Gesù Redentore e la Chiesa di S. Alfonso. Inoltre, nel 2000 è stato allestito il Museo Diocesano di Acerra, collocato nella Chiesa del Corpus Domini (XIV secolo) e negli ambienti ad essa connessi (sagrestia, cripta, oratorio e locali ad uso comunitario) allo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale e dal territorio diocesano. Come riporta il prof. Gennaro Niola, direttore del Museo diocesano, le vicende religiose della città hanno resisto, nei secoli, al travaglio della sua vita civile, anzi alimentando la diffusione di forme di religiosità collettiva in affiancamento alle pratiche religiose individuali, soprattutto dopo la pestilenza di metà secolo XIV. Ad Acerra sorse, ad esempio, una compagnia di battenti legata all’attività dell’Annunziata ovvero alla cura dei bambini abbandonati. Stando strettamente alle testimonianze documentali, negli anni settanta del Quattrocento venne istituita infatti la Confraternita della Pace che, nata come associazione di penitenti, per molti secoli successivi si è impegnata nella cura dei bambini abbandonati o poveri e nella diffusione della cultura religiosa. I battenti, ovvero i “fujenti”, sono una figura molto nota nel Napoletano e rappresentano i devoti di Maria S.S. Dell’Arco. I battenti ogni anno, il Lunedì in Albis, si recano con grande spirito di fede, sacrificio e devozione, a piedi e nella maggior parte dei casi “scalzi” dalla Mamma Dell’Arco per voto, per fede o per una grazia ricevuta. Ad Acerra, nel lontano 1930 una famiglia devota “la famiglia Sposito Vincenzo” (detto Battaglione) creò la prima associazione in onore alla Madonna dell’Arco che ha perpetrato la toccante tradizione con spirito e devozione fino ai giorni nostri.