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Le sorgenti del Riullo
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la mia storia
in breve

Fin dall’antichità, la presenza di sorgenti di acque minerali ha favorito, in questi luoghi, l’insediamento umano. Ancora oggi sono visibili, presso le sorgenti del Riullo, i ruderi di un antico santuario probabilmente dedicato a divinità fluviali. Queste acque, tra il XVIII e il XX secolo, furono note per le loro capacità curative. Erano impiegate, in base alla specifica composizione chimica delle diverse sorgenti (alcaline-carboniche e solforose) nella terapia di varie malattie. Già in passato fu osservato un fenomeno raro che caratterizzava le sorgenti acerrane. La loro portata cresceva in estate e decresceva in inverno ed in particolare, nel XVIII secolo, il Lettieri scrisse precisando l’epoca e la durata di questa crescenza, “dal 29 Giugno al 29 Agosto, cioè, da S. Giovanni a S. Giovanni”.

Le sorgenti del Riullo sono rimaste attive fino alla metà degli anni ’80 del secolo scorso quando, per sopperire ad una contingente carenza d’acqua, furono realizzati dei pozzi di captazione sulla vicina collina di Cancello, nel territorio comunale di San Felice a Cancello (CE). Nel marzo del 2006 le sorgenti sono riapparse per poi scomparire di nuovo nell’agosto dello stesso anno. Nel 2013 e nel 2014 sono tornate attive da marzo a settembre, per poi scomparire di nuovo fino ad aprile di quest’anno.

curiosità

L’acqua “frizzante” del Riullo
L’acqua delle sorgenti è leggermente frizzante e presenta il sapore tipico delle acque solfuree. L’acqua, al suo passaggio, lascia sulle pietre del fondo depositi rossicci (presumibilmente ossido di ferro). Sulla superficie dell’acqua affiorano, frequenti, bolle gassose dall’odore tipico dei composti solforosi. Questo “ribollire”, secondo il Caporale, ha determinato il nome Riullo. L’acqua del Riullo ha la caratteristica di trasformare tutto ciò che tocca in pietra e per questo è stato chiamato anche Gorgone. Nel medioevo queste acque, ricche di carbonato di calcio hanno permesso la creazione della “pietra di pantano”, un travertino con cui è stato realizzato gran parte del Centro Storico di Acerra.  
di Rosa Anatriello

Testimonianza

di Mimmo Gaglione
Ero affetto da una malattia chiamata dermatite atopica, insieme a gran parte della mia famiglia. Il dottore Espedito Miano ci consiglio di curarci con quest’acqua. Vicino al Mulino c’era una cantina il cui gestore affittava le camere a coloro che arrivavano con i carri carichi di grano da macinare e che dovevano aspettare il proprio turno. Allora, parlo di circa sessant’anni fa, non c’erano tante auto e mio padre per curarci decise di affittare una di quelle stanze. Ogni giorno facevamo il bagno nei pressi del Mulino. Ci trattenemmo più di quindici giorni e guarimmo tutti. Tante persone sono guarite nel corso degli anni. L’acqua del Riullo curava anche le malattie della pelle degli animali: i cavalli venivano portati in acqua attraverso dei gradini, nei pressi del ponte del Re, dove ora c’è la discarica di Calabricito. 

Galleria
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Documenti
storici

Le emozioni
di questo luogo

Com’era, com’è…

Le sorgenti del Riullo
1980
Affiorano assolutamente nitidi i ricordi della mia infanzia trascorsa nel Bosco di Calabricito. In quegli anni Acerra era una città molto diversa da quella attuale: i ritmi erano diversi, diverse erano le persone. Chi come me viveva in campagna doveva certo scontare la mancanza delle comodità del centro ma in cambio si aveva la possibilità di vivere una dimensione straordinaria. Il diretto contatto con la terra, gli animali, la natura che in quest’angolo del mondo era stata così generosa, mi ricompensavano di ogni altra privazione. Ma la natura qui mostrava anche la sua forza. A poche decine di metri dalla masseria in cui abitavo, con la mia famiglia, c’erano alcune buche nel terreno dalle quali zampillavano fiotti d’acqua freddissima direttamente dalle pietre bianche di calcare. Erano le sette sorgenti del Riullo, ognuna col suo nome, ognuna con le sue proprietà curative: la sorgente “e ll’uocchi” le cui acque lenivano i mali agli occhi, quella sulfurea così efficace contro i mali della pelle… La più grande di queste era chiamata Bocca della Signora e presso di essa la sera venivano tirate in secco le tipiche barche usate per spostarsi lungo i corsi d’acqua. Le acque sorgive confluivano tutte in un unico canale e in questo univano le forze per mettere in moto le quattro macine del Mulino all’Acqua. Tutte le attività sembravano in qualche modo legate a quest’acqua meravigliosa, dal lavoro allo svago. Oltre ad alimentare i mulini, l’acqua era usata per l’irrigazione dei campi, per riempire i fusari (grosse vasche dove si macerava la canapa) e nelle calde giornate estive per farsi dei piacevoli bagni. Anche le feste qui divenivano straordinarie. Avevo pochi anni quando si tenne nel Bosco di Calabricito la festa del Centenario. Una settimana di festeggiamenti con luminarie, bancarelle, tanta gente e soprattutto le barche agghindate su cui poter salire per fare una piccola crociera tra canali e fusari. Al centro della tenuta si ergeva fiera la splendida Casina dei Signori sulla cui sommità una enorme sfera d’oro rifletteva in tutta la piana gli intensi raggi del sole a mo’ di un grande faro. Talvolta nelle lunghe giornate di primavera la Contessa Madre veniva a far visita alle sue proprietà. Lo spettacolo era unico, ampie superfici sapientemente coltivate mostravano geometrie che rimandavano ad un ordine superiore, frutteti maestosi allevati con tecniche innovative ancora sconosciute da queste parti, sentieri puliti e perfettamente livellati lasciavano scorrere le ruote del nobile calesse sempre scortato dai guardiani in impeccabile divisa con berretto e schioppo sulle spalle… I più giovani nemmeno sanno che qui c’era un fiume e che d’estate venivamo a distenderci sulle sponde o a fare il bagno, a pescare e a prendere il fresco. Quanti ricordano le notti passate con il naso all’insù ad aspettare i “marziani” nel “bosco di Acerra”, che di bosco già allora aveva solo il nome! Questa terra è la mia terra, la terra che amo!   (Anonimo)
2021
Attualmente l’area delle sorgenti del Riullo è stata acquisita al demanio comunale e rientra all’interno del Parco Urbano del Comune di Acerra denominato “Antica città di Suessola”. Al momento l’area delle sorgenti non è ancora fruibile in sicurezza ma siamo fiduciosi che ciò sarà possibile in un prossimo futuro.   (Foto di Luigi Buonincontro)

Dove si trova

I luoghi
di Acerra

Parco Urbano

Il Parco Urbano è una struttura situata nel territorio di Acerra dal 2015.

Piazza Angelo Soriano

Alla fine di via Leonardo da Vinci si trova Piazza Soriano, meglio conosciuta come parco Gravina

Teatro Italia

Situato in Via Castaldi, in Teatro Italia è stato, a partire dagli anni ’50